21 SETTEMBRE 2017

170921 articolo substrati bambu disafa 0i

 

170921 articolo substrati bambu disafa 01

 

Riassunto

L’importanza economica del bamboo in Asia è ben conosciuta, diversamente il crescente interesse per la coltivazione in Europa richiede ulteriori studi approfonditi riguardanti le tecniche di coltivazione delle piante. Tra i diversi bamboo la specie Phyllostachys pubescens (Carrière) J. Houz. è apprezzata per i suoi differenti utilizzi: ornamentale, produttivo per canne e germogli. Nel 2016 è stato realizzato un vivaio sperimentale  con il fine di determinare la migliore e più sostenibile combinazione tra substrati e regimi di fertilizzazione. Sono stati realizzati otto trattamenti (quattro substrati e due regimi di fertilizzazione) valutando 256 piante giovani divise in quattro blocchi randomizzati. I substrati utilizzati erano: 40% di torba, 40% di fibre di cocco, 20% di pomice (substrato standard, S1); 30% torba, 40% fibre di cocco, 10% lolla di riso, 20% pomice (S2); 30% di torba, 40% di fibre di cocco, 20% di lolla di riso, 10% pomice (S3); 30% di torba, 40% di fibre di cocco, 20% cippato, 10% pomice (S4). I due regimi di fertilizzazione erano: 1,6 g l-1 (A) e 0,8 g l-1 (B) NPK (16-11-10) Osmocote Exact®. Tutti i substrati sono stati integrati con un inoculo fungino (2,5 g l-1) e corretti con 2,5 × 10-3 g l-1 di CaCO3.  Mensilmente sono stati misurati i culmi, le foglie e i valori di SPAD di sei piante di ciascun blocco oltre al peso verde e anidro delle stesse a fine coltivazione. I dati, analizzati statisticamente, hanno mostrato come la lolla di riso debba essere utilizzata solo in bassa percentuale mentre la fibra di legno risulta la più adatta alla coltivazione del bambù in vaso. La combinazione di materiali alternativi e bassi regimi di fertilizzazione (S1_B e S4_B) dovrebbero essere, in Europa,  la chiave per una coltivazione in vaso di Phyllostachys pubescens  più sostenibile.

Abstract

The economic importance of the bamboo cultivation in Asia is well known, but the recent rise of interest in Europe required more deep studies on growing techniques. Among the bamboo species, the Phyllostachys pubescens (Carrière) J. Houz. is appreciated for its multiple uses: landscaping, timber and shoots production. In order to identify the best and sustainable combination of substrates and fertilization regimes, a nursery experimental trial was performed in 2016. Eight treatments (four substrates and two fertilization regimes) with 256 young plantlets divided into four randomized blocks were evaluated. The substrates used were: 40% peat, 40% coconut fibers, 20% pumice (standard substrate, S1); 30% peat, 40% coconut fibers, 10% rice husk, 20% pumice (S2); 30% peat, 40% coconut fibers, 20% rice husk, 10% pumice (S3); 30% peat, 40% coconut fibers, 20% wood fibers, 10% pumice (S4). The two fertilization regimes were: 1.6 g l-1 (A) and 0.8 g l-1 (B) NPK (16-11-10) Osmocote Exact®. All substrates were supplemented with a fungal inoculum (2.5 g l-1) and corrected with 2.5 × 10-3 g l-1 of CaCO3. The number of culms and leaves and the SPAD values of six plants of each blocks were monthly measured. Fresh and dry weights, before and after cultivation was recorded. Data were statistically analyzed. Results showed that rice husk should be used only in low  percentage, but wood fiber can be more suitable for bamboo cultivation. The combination of alternative materials and low fertilization regimes (S1_B and S4_B) should be the key for a more sustainable cultivation for potted Phyllostachys pubescens in Europe.

 

Parole chiave

Fibra di cocco, moso, bamboo gigante, nutrizione, sostituti torba, lolla riso, fibra di legno

Keywords

coconut fibers, moso bamboo, nutrition, peat substitute, rice husk, seedlings, wood fibers

Ringraziamenti

Gli autori ringraziano il dott. Alberto Peyron (Vivai Purpurea s.r.c, Piobesi Torinese Italia) per la consulenza tecnica nella coltivazione delle piante. Gli autori ringraziano anche il laboratorio di chimica del suolo del Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari dell’ Università di Torino per l’analisi dei substrati fisico-chimici.